Forums › La malattia avanzata › “Visita di conciliazione”?
- This topic has 8 replies, 4 voices, and was last updated 07/07/2024 at 21:03 by Effe.
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27 Maggio 2024 at 16:17 #19739
Buon pomeriggio a tutte.
Ho aperto questa nuova discussione per sapere se qualcuna di voi si è trovata o si trova nella mia stessa situazione.
Vi spiego: io sono abruzzese, ma in cura da due anni presso una ASL delle Marche, per vari motivi che non sto ad elencarvi.
Finora, con la ricetta rossa dell’oncologa e il PT registrato all’AIFA, andavo nella farmacia ospedaliera della mia ASL, in Abruzzo, e prendevo il palbociclib senza nessun problema. Da maggio l’Asl di Teramo, o la Regione Abruzzo, non so, ha dato disposizioni per cui le farmacie ospedaliere possono accettare solo ricette della ASL di appartenenza e non di altre ASL. Quindi, ogni mese, i pazienti come me devono recarsi all’ospedale provinciale (nel mio caso distante 30 km) e farsi approvare la prescrizione da un medico ospedaliero, il quale non si sognerebbe mai, a mio parere, di non prescrivere un farmaco salvavita o di cambiarlo; ma significa ore di fila, perché c’è un solo medico per tutti i malati della provincia in cura in altre Regioni, non solo oncologici, un solo giorno alla settimana, per 3 ore circa.
Se l’oncologa mi fa la prescrizione il martedì, ad esempio, dovrei aspettare il venerdì e non potrei ricominciare subito la terapia.
A me sembra assurda una situazione del genere.
Ho il diritto di scegliere dove curarmi, o no?
Sapete se succede in altre parti?
Se tra voi ci fosse qualche avvocato, o qualcuna che ne sa qualcosa, magari perché fa parte di associazioni, mi farebbe molto piacere avere informazioni su come muovermi, anche in privato.
Grazie in anticipo
27 Maggio 2024 at 16:22 #19740Scusatemi, il titolo di questa discussione si riferisce al fatto che bisogna andare a questa visita di approvazione con tanto di impegnativa del medico curante con scritto “Visita di conciliazione”
27 Maggio 2024 at 18:13 #19741Ciao Pallina,
capisco il disagio! Non ho questo problema ma a me l’abemaciclib viene consegnato direttamente quando vado a fare
la visita oncologica (hanno pensato di diradare le visite ma purtroppo mi han detto che questo non è possibile proprio perchè devo prelevare il farmaco).
Non ti affidano il farmaco direttamente dopo la viita?
27 Maggio 2024 at 18:21 #19742Ciao Picchio.
No, il farmaco non mi viene consegnato direttamente dopo la visita perché sono in cura in un’altra regione e il farmaco deve essere dispensato dalla farmacia ospedaliera di competenza territoriale. Ma finora nessun problema: vado a visita nelle Marche, prendo la ricetta e vado nella farmacia dell’ospedale della mia ASl (Abruzzo) che me lo dispensa senza problemi. Ora questo non è più possibile…
Stanno facendo questo per evitare che i pazienti si curino in altre regioni, alla faccia della libertà di scegliere il medico e del rapporto di fiducia che deve esserci tra paziente e curante.
27 Maggio 2024 at 19:24 #19743ok scusami , non ci ero arrivata…
stupendo miglioramento sigh..
27 Maggio 2024 at 22:41 #19748Ho cercato “visita di conciliazione” su internet e non ho trovato nulla di pertinente. Non è che ormai io mi stupisca molto, la sanità è in grossa difficoltà in tutte le regioni ma certo che i contorni normativi andrebbero capiti: un conto sono i meccanismi di controllo della coerenza prescrittiva, un altro è proprio ostacolare la scelta. La vedo brutta.
28 Maggio 2024 at 10:10 #19751Ciao Ho capito il problema Pallina. Anche qui in Sicilia all’ospedale Civico dove mi curo io l’oncologa scrive la ricetta su un foglio bianco e dopo la visita vado giù in farmacia. E non potrei ritirare in altre sedi. Potresti provare a chiedere alla tua oncologa se in via eccezionale può farti direttamente la ricetta da ritirare in questa altra sede dove ti trovi meglio spiegandogli i tuoi motivi. Provare non costa nulla. Facci sapere👍
7 Luglio 2024 at 17:00 #20069Ciao a tutte.
Vi aggiorno sugli sviluppi di questa “visita di riconciliazione”.
Un mese fa sono andata a questa visita, il medico oncologo mi ha chiesto perché mi curavo fuori regione, io ho domandato se avessi o meno libertà di scegliere dove curarmi: al suo “sì” ho risposto che allora non dovevo giustificarmi e ho ribadito la mia volontà di rimanere in cura dove sono.
Devo dire che lui mi ha dato pienamente ragione, mi ha scritto la prescrizione del palbo e anzi mi ha detto che un farmaco salvavita come il mio non può essere negato per nessuna ragione e che, in caso di diniego con la ricetta di un’altra regione, avrei dovuto pretendere una motivazione scritta dal responsabile della farmacia.
Cosa che ero intenzionata a fare alla prescrizione successiva.
Però, qualche giorno fa, dopo proteste varie, anche in Consiglio Regionale da parte dell’opposizione, richieste di chiarimenti, iniziative di associazioni e un paio di articoli di giornale, la Regione ha modificato le direttive: con la ricetta rossa il farmaco può essere consegnato senza problemi dalla farmacia ospedaliera, quindi per me tutto torna come prima.
Ma mi rimane un timore: la legge sull’autonomia delle Regioni limiterà prima o poi, in qualche modo, la libertà di cura?
7 Luglio 2024 at 21:03 #20070Grazie dell’aggiornamento e bene così.
Sul futuro della sanità, non saprei che dire. Siamo già messi male a livello complessivo ma sarebbe troppo complicato parlarne su un forum. In generale: chi non paga le tasse, chi prende mazzette, chi non lavora, chi imbroglia, chi governa male la cosa pubblica semplicemente ci uccide. Bisogna esserne testimonianza e voce critica tutti i giorni.
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