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Risposte
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BENE!!!! E’andata bene, amiche mie carissime, l’ecografia non ha segnalato nessun risveglio del…dormiente…..sssttt, lasciamo che dorma per cent’anni ancora e che mi lasci in pace!
Vi ringrazio per essermi state vicine, in qualche modo, il vostro esserci mi è stato di grande aiuto, perché dopo nove anni, e sottolineo nove, di ansia, agitazione, paura, non riesco ancora a gestire e ad affrontare i controlli….mi sento davvero una pusillanime, ma ieri mentre ero in sala d’aspetto in attesa che fosse il mio turno, mi sentivo come una foglia al vento, piena di pensieri neri, e solo quando il referto mi ha restituito un po’ di serenità, ho ripreso il mio fragile ottimismo e la mia ostinata voglia di vivere…
Bene, sono appena le cinque del mattino, fuori è ancora buio ma io sono sveglissima da un paio d’ore, e visto che mi giravo e rigiravo nel letto senza voglia di dormire ancora, mi sono alzata, zitta zitta per non svegliare mio marito, e sono venuta al computer per dialogare con voi care compagnette. Vi abbraccio tutte, Gilli serena.
Bene Gilli,
sono anch’io veramente contenta di com’è andato l’esame…penso che per tutte, l’ansia sia la malattia peggiore da gestire e, purtroppo non ci sono rimedi..non ci faremo mai l’abitudine. Intanto goditi questi momenti di tranquillità che ti separano dai prossimi esami.
Un abbraccio Maura
Bene,bene,bene son proprio contenta cara Gilli…oggi nella mia toscana piove ,spero che da te splenda il sole e ti possa regalare una delle tue splendide girate con tuo marito e magari , perché no, un bel pranzetto in qualche trattoria giusto per festeggiare, perché in questi casi proprio bisogna festeggiare, un abbraccio
Ottime notizie Gilli ❤️
Sono proprio felice !
Oggi fai una delle tue belle passeggiate ed un pranzetto buono buono per festeggiare con tuo marito.Eli
Amiche mie carissime, leggo tutto di voi, qualche volta entro nei vostri spazi e nei vostri sentimenti, cercando di darvi come posso, una parola di condivisione, di affetto e di speranza…ma ciò che voglio dire a voi tutte che nonostante le brutte notizie, le terapie invasive e debilitanti, le paure e le ansie, dobbiamo – e sottolineo DOBBIAMO – concedere a noi stesse un senso di fiducia nella medicina e in chi ci cura, e guardare avanti senza perdere fiducia.
E lo dico anche e soprattutto a chi scrive per le proprie mamme che si sono ammalate…..figli amorevoli a cui mando un abbraccio pieno di affetto.
E stamani, nell’aria tiepida e assolata di questo primo giorno di primavera a Roma, mentre camminavo guardavo gli alberi che di colpo scopro pieni di fiorellini bianchi e rosa, presagio dei futuri fruttini che diventeranno le melette selvatiche che verranno beccate e gustate da passeri e merli…
Roma oggi è un trionfo di sole e di aria di primavera, ed io annaffio le piante di limoni della mia terrazza, le cikas, le ortensie, i quattro ulivi che mi danno succose olivette, il basilico, il rosmarino, le tante varietà di piante grasse….e mi sento piena di una voglia di felicità o, senza esagerare, almeno di serenità.
Vorrei contagiarvi col mio stato d’animo, amiche carissime…..e vado a girare il sugo che sta sfrigolando in padella. Oggi lo chef (…modestamente io) annuncia per pranzo “rigatoni con la pajata” piatto tipico dell’antica cucina romana da Rugantino in poi. Vi abbraccio, GilliHope.
Grazie Gilli! Che meraviglia leggerti, riesco a ‘vedere’ ciò che descrivi! Gioia e leggerezza! Ci voleva ❤️
Cara Gilli,
Data l’ora mi hai messo fame…che bellezza il sano piacere del buon cibo unito ai profumi delle erbe aromatiche..anche i sensi hanno bisogno di coccole..
Un abbraccio forte!
Rieccomi, care compagne d’avventura. Gilli mi ha fatto riflettere sulla necessità di avere fiducia… A tal proposito ieri guardavo il mio giardino con occhi nuovi. A dispetto della grave siccità che sta colpendo in particolare il nord Italia, il prato davanti casa è una meraviglia di umili, bellissimi fiori: violette, primule, margheritine, narcisi, sfidando i cambiamenti climatici, non hanno rinunciato a stendere pennellate di giallo, bianco e varie sfumature di violetto tra i primi ciuffi verdi d’erba fresca. Da brava veneta quale sono, ho preparato un risotto con i bruscandoli raccolti ieri nel bosco. E’ bello scoprire come le cose più semplici sappiano regalare momenti di serenità e siano capaci di rimetterci in armonia con il nostro essere a dispetto delle ansie e delle mille preoccupazioni che ci affliggono. Io abito in un paesino della pedemontana, tra il monte Grappa e il fiume Piave. Durante le mie recenti passeggiate nei boschi qui intorno, ho scoperto con gioia che dalle piccole sorgenti sparse nel territorio, nonostante tutto, sgorga ancora acqua. Finché c’è acqua c’è vita-mi son detta- e finché c’è vita c’è speranza. Occorre custodirla quell’acqua, e occorre custodire anche la speranza, condizione irrinunciabile per poter andare avanti. Un abbraccio Francesca
Cara Francesca, fra il Grappa ed il Piave, confesso che ho dovuto cercare su internet che cosa potevano essere i “bruscandoli” del tuo risotto boscaiolo….germogli del luppolo selvatico che assomigliano agli asparagi sottili di primavera, spesso vicini a cespugli di more…..ahhhh, che nostalgia dei boschi veneti e del luppolo….Ugo Foscolo parlava spesso delle sue amate zuppe di bruscandoli…io invece facevo frittate di luppolo, trovato nelle campagne romane…
Conoscevo bene le zone boschive di cui tu parli, svariate vacanze del tempo che fu quando, per la professione di mio marito, abbiamo vissuto qualche anno in Carinzia, Austria, e spesso scendevamo nel nostrano Friuli e nell’ancor più nostrano Veneto….ricordi bellissimi, che il tuo risotto ha fatto riaffiorare.
Sono piacevolmente colpita che le mie iniezioni di ottimismo e di fiducia facciano buon effetto. Stati d’animo positivi che devono affiancare cure, terapie, passi avanti della scienza e della medicina…e a volte anche io ho bisogno di auto-iniettarmi dosi massicce di buonumore….
La primavera aiuta, col suo risveglio e le foglie nuove che spuntano nelle piante. Un limone della mia terrazza, vecchiotto e malandato al punto che un anno fa pensavo di far passare a miglior vita e che avevo potato pressoché selvaggiamente, ha tirato fuori un numero infinito di boccioli di fiore…i futuri limoncini a fuso che spero riesca a far nascere…spio l’evolversi di questa nuova vita, quasi fosse un buon presagio, e neanche il bombardamento di grandine di due giorni fa è riuscito a scoraggiare la voglia di vita del mio anziano limone…
Forza limone a forza a tutte noi. Ciao Francesca e ciao a tutte, oggi gran sole e cielo azzurrissimo e andiamo avanti, Gilli.
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