Ciao Tessa. Come dice Aster, ci sono casi e casi. Ci sono medici collaborativi, disponibili al confronto e alla ricerca di soluzioni e scelte condivise, che non si sentono sminuiti quando dici che vai anche all’IEO, altri che invece vedono la richiesta di collaborazione come una mancanza di fiducia e rifiutano di mettersi in gioco, non so se per presunzione, per permalosità, per paura, o per altro ancora.
Le persone vivono e pensano in modo molto diverso, indipendentemente dal fatto che siano o no medici.
Io sono andata subito all’IEO quando ho scoperto il tumore; dopo i vari esami di rito e la scelta della terapia l’oncologa mi ha consigliato di farmi seguire in un ospedale vicino casa. Non sto a spiegarti tutta la storia perché sarebbe lunga, ti dico solo che quando, in occasione di una divergenza di indicazioni, si sono rifiutati di confrontarsi con i medici dell’IEO, e io chiedevo solo di confrontarsi e di parlare, non di eseguire pedissequamente le loro indicazioni, ho cambiato ospedale. Ora sono seguita da un’oncologa che mi ha assicurato piena collaborazione con l’IEO e sono molto più tranquilla.