Forums I nostri Pensieri Riflessione (a proposito di Murgia)

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    Risposte
  • #16839
    beba2010
    Moderatore

      Incollo un articolo di Ester Viola, sul Foglio di oggi, spunto secondo me per interessanti riflessioni.

       

      Tutto è contro, eppure si deve pensare: tutto è possibile. Luci di Murgia
      Come si fa a costruire un mondo più bello?

      Ma che ne so.

      Le ultime interviste di Michela Murgia – stanno passando centinaia di volte ovunque, è una commemorazione a reti unificate, è più viva che mai – sono come spettacoli. Ride, è piena di denti, rossetto rosso, in mezzo a vestiti strepitosi. Sono tutte di due o tre mesi fa. Siccome lei sfavillava, coi pensieri e quei colori di Piccioli, il cancro te lo scordavi. Te lo volevi scordare. Profonde, ma più allegre, quelle risposte le uscivano fuori e tintinnavano, sapete quando le parole hanno le risate impastate dentro. Ma quale cancro. E ridendo raccontava che ora è il momento di fare tutto, dire tutto, partire sull’Orient Express. Tanto che fanno, mi licenziano? Che può succedere, che altro? Era già successo il disastro, quindi.

      E così ti mettevi a sentire a leggere queste interviste, interviste in punto di morte o quasi. E’ un modo sconsiderato di mettersi seduti a fare il pubblico, da spettatore un poco atterrito, un poco orribile ma affamato e in salute concedi un insolito grado di attenzione perché ti aspetti che dall’altra parte, quelli che stanno male, abbiano tutte le verità, tutte le soluzioni, tutte le luci. E infatti ce le hanno. Le risposte, le speranze, le cose che servono per vivere ai vivi. Ognuno nel pubblico prenda la sua. Io prendo: accorgersi di una felicità è una forma di intelligenza. Quando il sottouomo zoppicante la vede, perché gli passa accanto, una felicità. Miracolo.

      Non ci pensavo proprio: noi le pretendiamo in fronte, quando arrivano, le felicità. Invece verrà dall’alto, la felicità, sicuro. Su ali dorate, elegantissima. E ci piace moltissimo contare sul fatto che quella felicità si poserà giusta giusta sul desiderio che l’aveva chiamata.

      Intelligenza è un’autodiagnosi di felicità, ha ragione Michela Murgia. E quando la trovo una definizione più convincente di questa. Penso a tutte le domande più fesse che ci facciamo.

      Quando finisce una volta per tutte? Quand’è che andrà meglio – non benino, non bene, non in modo passabile – quand’è che tornerà tutto a posto, cioè come dico io, cioè splendido?Dipende. Te ne accorgi, se succede? No.

       

      Mettersi e provare a essere felici è la cosa più facile da fare, e per questo uno la fa. Poi la cosa più facile diventa fingere di aver mancato di poco, vivere un po’ più disillusi, o pure gravemente repressi. Ma comunque si procede, perché il paese della cuccagna sarà davanti, da qualche parte, andiamo. Michela Murgia ha detto che c’è un altro modo, non guardare avanti ma guardarsi accanto.

      Salvatele da qualche parte, quelle interviste. Rileggetele. Non sperate di trovarci consolazioni a buon mercato, compatimento, malinconie, profondità strutturate nell’analisi dei guai della vita, cure che siano altro da diventare un implacabile spirito aguzzo contro questo male di stare al mondo. A volte è l’ovosodo di Virzì, altre è quella pena di cui parla Céline. “E’ come una donna mostruosa, la pena. E tu te la sei sposata. E allora forse è meglio finire per amarla un po’ invece di dannarsi a picchiarla tutta la vita, perché è chiaro che non la puoi accoppare”.

      Sarà impressione, ma Michela Murgia la mette in un modo che sembra meno faticoso. Questa tragedia di occasioni mancate, questo inferno che formiamo stando insieme non dev’essere per forza una tragedia. La faccenda del farcela pare più divertita che amara – è il viaggio al termine di una notte in cui te la potresti pure spassare.

      Felici i felici, dice quell’altro libro, e dice pure Borges. Felici quelli che ci nascono, quelli che se ne accorgono, quelli che arrivano alla felicità per colmo di jelle, gli ex disperati, che sono i cuori più contenti di tutti, basta un biscotto caldo.

      Tutto è contro, eppure si deve pensare: tutto è possibile. Ciao Michela.
       

      #16840
      Francyrainbow
      Partecipante

        Ti sono grata dal profondo del mio cuore Beba. Ho pianto così forte che in fondo a quel pianto ci ho trovato la vita, l’amore straziante per le piccole cose, il senso di gratitudine per chi mi resta accanto, tutta la forza che a volte sento sparire tra le dita, scivolare via…e allora proviamo a vivere ogni giorno con questo stupore. “Tutto è contro. Eppure tutto è possibile”. Vi abbraccio tutte come se foste davanti a me, sfavillanti.

        #16879
        Eli75
        Moderatore

          Semplicemente grazie .

          Eli

          #16883
          Francesca
          Partecipante

            Ciao a tutte. Grazie Beba per aver riportato l’articolo  specie le prime e le ultime  parole: tutto e’ contro, eppure tutto e’ possibile ….Si, se e’possibile quello che e’ successo a me.  Un pensiero fisso mentre mentre dalla meta’ di luglio e la meta’ d’agosto periodo delle mie vacanze, che dovevano essere il periodo più bello dell’anno, in quanto occasione di riunire la mia famiglia, i miei tre figli e sette nipotini. La piu’ piccola sei mesi mi riconosce mi sorride e mi tende le braccine cosa c’è di piu’ tenero? Vuole giocare con me posso dare gioia mi rende felice dare gioia posso farlo perché io vivo oggi sono viva. Proprio come tutti gli esseri umani sani, o malati che siano. io  oggi sono viva ne ho consapevolezza. Ieri e passato, domani nessuno lo sa con certezza. Ma oggi vivo! Sto venendo fuori da una stupida  febbre… che mi ha tenuta a letto quasi per tutta la vacanza …e adesso mi sto curando per fare rialzare l’emoglobina scesa a 8,2…giovedi emocromo, venerdi visita. Oggi finalmente posso dire che mi sento meglio. Ma tutti quei giorni a letto …tanto tempo per riflettere ,e su tutti, un pensiero fisso una domanda su tutte, di cui non trovo una risposta logica: come e’ stato possibile che dieci mesi fa dai controlli e venuto fuori la diagnosi di tumore avanzato con metastasi  fegato e ossa. Ad appena un anno e mezzo da un intervento di quadricromia di nodulo di meno di 3 cm andato bene, linfonodi sentinella puliti, diagnosi guarigione completa a cinque anni al 94% . 25 sedute di radioterapia e una pillola al giorno letrozolo. Controlli eseguiti ogni sei mesi tutti nella norma. Oh cercato di capire ho cercato: a “domanda dopo quanto tempo dall’intervento possono svilupparsi metastasi? Risposta dopo alcuni anni. Spero di poter trovare la risposta che cerco…nel mio caso cosa e’ successo? Avere la risposta forse mi aiuterebbe meglio ad accettare tutto questo.

            #16897
            Crimi
            Partecipante

              Bellissimo articolo Beba. Non guardare avanti, ma guardarsi accanto. Dovremmo ripetercelo tutti e tutte sempre ogni giorno.

              #16951
              uffola
              Moderatore

                Grazie ❤️

                #16953
                fede21
                Partecipante

                  ❤️

                  #16956
                  mauraanna
                  Partecipante

                    <p style=”text-align: left;”>L’articolo è molto bello..bisogna guardarsi accanto..❤🎀</p>

                    #16960
                    lili
                    Partecipante

                      Non guardare avanti, ma guardarsi accanto. È potente.Grazie Beba per questo.Nell’onda emotiva di quei giorni, anche nei mesi precedenti, non ho potuto (voluto) ascoltare nulla.Forse col tempo riuscirò a mettermi al pari,per ora grazie di questo assaggio.Passo ogni tanto per un saluto. Un abbraccio

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