Forums › I nostri Pensieri › Riflessione. Davvero è meglio il day hospital?
- This topic has 9 replies, 9 voices, and was last updated 06/09/2021 at 18:12 by Bina6.
-
AuthorRisposte
-
16 Agosto 2021 at 13:07 #10616
Alcuni giorni fa, su una rivista di ampia diffusione (IoDonna del Corriere) ho letto un breve articolo che esaltava il fatto che l’operazione di quadrantectomia venga sempre più effettuata in day hospital, consentendo alla paziente di rientrare immediatamente a casa e limitando l’impatto emotivo dell’intervento.
Ci ho pensato un po’ e non credo di essere d’accordo.
A parte il fatto che il day hospital rispetto al ricovero consente soprattutto all’ospedale di ottimizzare le risorse, c’è secondo me un altro aspetto da considerare. Una dimissione immediata comporta tornarsene a casa con un bel fastidioso drenaggio che nei primi giorni non è facile da gestire, e poi, secondo punto, dopo un intervento io preferirei essere circondata da medici e infermieri, più che da familiari che mi vogliono bene ma certo non saprebbero gestire adeguatamente eventuali problemi.
Il mio intervento risale a quindici anni fa, avevo fatto anche la dissezione ascellare e quindi faccio poco testo, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.- This topic was modified 3 years, 4 months ago by beba2010.
16 Agosto 2021 at 16:14 #10618Il mio intervento (mastectomia dx con dissezione ascellare, ricostruzione e mastopessi sin) è più recente e sono stata in IEO esattamente 48. A casa ogni controllo drenaggio o anomalia alla ferita mi faceva tremare.
Concordo con te Beba.16 Agosto 2021 at 16:22 #10619Io ho fatto 11 anni fa l’intervento di quadrantectomia, allo IEO…e sono stata in ospedale dal giovedì alla domenica ( me lo ricordo come se fosse ieri).
A mio avviso non credo sia meglio per la paziente fare un’operazione così in day hospital.
Tra anestesia totale, drenaggio, stato psicologico…io non lo avrei mai voluto fare in day hospital. Sicuramente non sono i giorni di ricovero che hanno l’impatto psicologico più forte…ma tutto il resto direi…
Cioè tu il seno me lo hai cmq amputato, sia che la sera torno a casa..sia che sto in ospedale qlc giorno.
E cmq sono dell’idea che monitorare una paziente per qlc giorno è sempre meglio, non si può sapere che reazioni si possono avere…
Senza contare le medicazioni.
La prima volta che mi sono vista stavo svenendo… perciò ho detto tutto.
Forse dovrebbero pensare davvero di più a noi pazienti che al conto economico.17 Agosto 2021 at 00:49 #10623AnonymousIo ho fatto mastectomia totale e dissenzione ascellare con relativi drenaggi , sono stata in ieo 5 giorni, mi hanno assistito bene soprattutto dal punto di vista psicologico, credo non si possa accettare un DAY hospital per una quadrectomia e comunque questi sono interventi delicati sia a livello fisico e psicologico…. Tutto ciò a luglio 2019
18 Agosto 2021 at 18:16 #10629Il fatto è che attualmente il tempo d’attesa allo IEO per un intervento di tumore al seno è 56 giorni, con la consapevolezza, anche della paziente, che il tumore nel frattempo cresce. Penso che cercare di liberare i letti al più presto vada nel senso di accorciare le liste d’attesa e dare qualche probabilità in più a tutte di cavarsela. Per ‘compensare’ il day hospital per un’operazione importante bisognerebbe organizzare una buona assistenza domiciliare che segua le pazienti per qualche giorno dopo l’intervento.
19 Agosto 2021 at 10:09 #10630La rotazione letti veloce..Come già si sa serve..alle entrate delle Aziende..ospedaliere..se quella è una prestazione che rende..+ne fai e’ meglio è..certo..cosa è meglio.. è un altro capitolo..e vale x tutti ,pubblici, privati e convenzionati.
19 Agosto 2021 at 17:44 #10637Ciao a tutte,
sono stata operata nel gennaio 2017, mastectomia sx e asportazione linfonodi di primo e secondo livello, dopo 48 ore sono stata dimessa..con il drenaggio, ovviamente..sono dovuta tornare in ospedale dopo due giorni per la medicazione ed il drenaggio e a casa avevo il terrore che mi capitasse qualsiasi cosa..che esperienza da dimenticare..certo la rotazione dei letti serve alle aziende ospedaliere per risparmiare sui costi ma ho conosciuto una signora, mia compagna di terapia che, operata di quadrectomia e dimessa la sera stessa, ha dovuto tornare in ospedale la notte per una complicanza…che paura..19 Agosto 2021 at 18:31 #10638…altri capitolo è la degenza..nel primo intervento..i giorni sono stati 5, arrivando dalla chemio non ero proprio un bel vedere..e sono stati giorni non sprecati..nel secondo intervento ,dopo 6mesi,su tetta controlaterale,4gg,x quadrante e mastopessi..alla domanda di un GG solo..dico..NO!..sia che int chir si faccia subito o dopo chemio..chi arriva con questo groppone ha bisogno di metabolizzare..tenendo presente che è una diagnosi di malattia..in piena salute..chi ha una colica..o altra situazione ..con dolore fisico..va da sé,che questo comporti un approccio diverso..
26 Agosto 2021 at 17:08 #10651Io ho fatto quadrante, 8 anni fa e non avevo drenaggio.Sono stata in ospedale una notte, il giorno dopo a pranzo ero a casa.Forse perché abito ad 1,5km dall’ospedale e sicuramente perché è andato tutto bene, io mi sono sentita sollevata quando mi hanno dimesso.Anche se ho fatto 2 settimane di convalescenza senza uscire di casa se non per le medicazioni,mi sembrava di poter già pensare al dopo, mi faceva stare più serena essere tra le mie cose.Come sempre, è una questione di misura:è sbagliato il messaggio “è un day hospital, è facile”…a volte in certi articoli si osserva questo tipo di superficialità e credo sia questo il punto.
6 Settembre 2021 at 18:12 #10693Io ho fatto mastectomia bilaterale (a destra preventiva, visto il mostro a sinistra) a febbraio 2018
Sono stata ricoverata 4 giorni e mi sono serviti tutti, anche perché arrivavo all’intervento dopo 6 mesi di chemio
ed ero fisicamente e mentalmente a pezzi.
Credo che se fossi tornata a casa un giorno prima non mi sarei sentita meglio…
Mi spiace constatare un atteggiamento sempre un po’ superficiale su questi temi da parte dei vari media (TV, giornali …)
tante volte ho pensato che ne parlano così forse per sdrammatizzare rispetto a chi legge
piuttosto che fornire spunti incoraggianti o utili verso chi sta soffrendo – o ha sofferto – sulla propria pelle
il dramma della malattia. -
AuthorRisposte
- You must be logged in to reply to this topic.