Forums La malattia avanzata “Visita di conciliazione”?

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  • #19739
    Pallina
    Participant

      Buon pomeriggio a tutte.

      Ho aperto questa nuova discussione per sapere se  qualcuna di voi si è trovata o si trova nella mia stessa situazione.

      Vi spiego: io sono abruzzese, ma in cura da due anni presso una ASL delle Marche, per vari motivi che non sto ad elencarvi.

      Finora, con la ricetta rossa dell’oncologa e il PT registrato all’AIFA, andavo nella farmacia ospedaliera della mia ASL, in Abruzzo, e prendevo il palbociclib senza nessun problema. Da maggio l’Asl di Teramo, o la Regione Abruzzo, non so, ha dato disposizioni per cui le farmacie ospedaliere possono accettare solo ricette della ASL di appartenenza e non di altre ASL. Quindi, ogni mese, i pazienti come me devono recarsi all’ospedale provinciale (nel mio caso distante 30 km) e farsi approvare la prescrizione da un medico ospedaliero, il quale non si sognerebbe mai, a mio parere, di non prescrivere un farmaco salvavita o di cambiarlo; ma significa ore di fila, perché c’è un solo medico per tutti i malati della provincia in cura in altre Regioni, non solo oncologici, un solo giorno alla settimana, per 3 ore circa.

      Se l’oncologa mi fa la prescrizione il martedì, ad esempio, dovrei aspettare il venerdì e non potrei ricominciare subito la terapia.

      A me sembra assurda una situazione del genere.

      Ho il diritto di scegliere dove curarmi, o no?

      Sapete se succede in altre parti?

      Se tra voi ci fosse qualche avvocato, o qualcuna che ne sa qualcosa, magari perché fa parte di associazioni, mi farebbe molto piacere avere informazioni su come muovermi, anche in privato.

      Grazie in anticipo

      #19740
      Pallina
      Participant

        Scusatemi, il titolo di questa discussione si riferisce al fatto che bisogna andare a questa visita di approvazione con tanto di impegnativa del medico curante con scritto “Visita di conciliazione”

        #19741
        Picchio
        Participant

          Ciao Pallina,

          capisco il disagio! Non ho questo problema ma a me l’abemaciclib viene consegnato direttamente quando vado a fare

          la visita oncologica (hanno pensato di diradare le visite ma purtroppo mi han detto che questo non è possibile proprio perchè devo prelevare il farmaco).

          Non ti affidano il farmaco direttamente dopo la viita?

          #19742
          Pallina
          Participant

            Ciao Picchio.

            No, il farmaco non mi viene consegnato direttamente dopo la visita perché sono in cura in un’altra regione e il farmaco deve essere dispensato dalla farmacia ospedaliera di competenza territoriale. Ma finora nessun problema: vado a visita nelle Marche, prendo la ricetta e vado nella farmacia dell’ospedale della mia ASl (Abruzzo) che me lo dispensa senza problemi. Ora questo non è più possibile…

            Stanno facendo questo per evitare che i pazienti si curino in altre regioni, alla faccia della libertà di scegliere il medico e del rapporto di fiducia che deve esserci tra paziente e curante.

            #19743
            Picchio
            Participant

              ok scusami , non ci ero arrivata…

              stupendo miglioramento sigh..

              #19748
              Effe
              Participant

                Ho cercato “visita di conciliazione” su internet e non ho trovato nulla di pertinente. Non è che ormai io mi stupisca molto, la sanità è in grossa difficoltà in tutte le regioni ma certo che i contorni normativi andrebbero capiti: un conto sono i meccanismi di controllo della coerenza prescrittiva, un altro è proprio ostacolare la scelta. La vedo brutta.

                #19751
                Francesca
                Participant

                  Ciao Ho capito il problema Pallina. Anche qui in Sicilia all’ospedale Civico dove mi curo io l’oncologa scrive la ricetta su un foglio bianco e dopo la visita vado giù in farmacia. E non potrei ritirare in altre sedi. Potresti provare a chiedere alla tua oncologa se in via eccezionale può farti direttamente la ricetta da ritirare in questa altra sede dove ti trovi meglio spiegandogli i tuoi motivi. Provare non costa nulla. Facci sapere👍

                  #20069
                  Pallina
                  Participant

                    Ciao a tutte.

                    Vi aggiorno sugli sviluppi di questa “visita di riconciliazione”.

                    Un mese fa sono andata a questa visita, il medico oncologo mi ha chiesto perché mi curavo fuori regione, io ho domandato se avessi o meno libertà di scegliere dove curarmi: al suo “sì” ho risposto che allora non dovevo giustificarmi e ho ribadito la mia volontà di rimanere in cura dove sono.

                    Devo dire che lui mi ha dato pienamente ragione, mi ha scritto la prescrizione del palbo e anzi mi ha detto che un farmaco salvavita come il mio non può essere negato per nessuna ragione e che, in caso di diniego con la ricetta di un’altra regione, avrei dovuto pretendere una motivazione scritta dal responsabile della farmacia.

                    Cosa che ero intenzionata a fare alla prescrizione successiva.

                    Però, qualche giorno fa, dopo proteste varie, anche in Consiglio Regionale da parte dell’opposizione, richieste di chiarimenti, iniziative di associazioni e un paio di articoli di giornale, la Regione ha modificato le direttive: con la ricetta rossa il farmaco può essere consegnato senza problemi dalla farmacia ospedaliera, quindi per me tutto torna come prima.

                    Ma mi rimane un timore:  la legge sull’autonomia delle Regioni limiterà prima o poi, in qualche modo, la libertà di cura?

                    #20070
                    Effe
                    Participant

                      Grazie dell’aggiornamento e bene così.

                      Sul futuro della sanità, non saprei che dire. Siamo già messi male a livello complessivo ma sarebbe troppo complicato parlarne su un forum. In generale: chi non paga le tasse, chi prende mazzette, chi non lavora, chi imbroglia, chi governa male la cosa pubblica semplicemente ci uccide. Bisogna esserne testimonianza e voce critica tutti i giorni.

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