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Beba Amiche, mi dispiace irrompere nel forum con questa notizia, ma devo farmi coraggio, quel coraggio che Beba ha insegnato a tutte noi e che mi porterò dietro fino al mio ultimo respiro. La nostra meravigliosa amica, la donna più importante della mia vita è volata via questa notte. Non conosco nessuno che abbia amato la vita più di lei, e sarà sempre al mio fianco. Non ci saranno funerali, domani alle ore 14 una commemorazione nel cortile di casa sua (Via Sarpi 36 a Milano). Un caro abbraccio e ricordate sempre quello che ci ha insegnato, è il giusto modo per onorare la sua vita e fare in modo che sia sempre presente in mezzo a noi. 1 2 … 4 5
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- 18/02/2024 at 17:52
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aggiornamento Apro un nuovo post, perché quello precedente ormai aveva la mole di un elefante sovrappeso, con tutte le terapie cambiate negli ultimi anni. Sarò telegrafica, per chi non si fosse sorbita i precedenti romanzi: sono ammalata da oltre quindici anni, metastatica da dodici (ossa, linfonodi, tessuti molli e fegato, non tutte insieme contemporaneamente, ma, insomma, un bel repertorio), sono sempre stata ormonale (quattro - boh - biopsie nel corso degli anni lo confermano), ho fatto terapie di tutti i tipi, ormonali classiche, radioterapie abbondanti e sparse, chemio metronomiche, chemio in vena, ormonali furbe. Attualmente docetaxel (taxotere) 75% ogni tre settimane. E la notizia di oggi è una PET davvero pazzesca, che vede (e pure diminuita) la mia lesione ossea che mi accompagna da 12 anni e nulla d'altro. In particolare, il fegato - che sei anni fa decideva di ospitare secondarismi, buttandomi psicologicamente sull'orlo del precipizio - non presenta captazioni. Viviamo, ragazze, e viviamo e viviamo e viviamo! 1 2 … 7 8
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- 29/01/2023 at 13:13
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A Catena riprendiamo il vecchio post??? ---------------------------------------- Virus 1 2 … 59 60
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- 08/06/2022 at 21:00
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il deserto da coronavirus Se Don Ciccio si trovasse agli arresti domiciliari (un paradiso, rispetto al 41 bis) si affaccerebbe ogni tanto ad uno dei balconi di casa sua e vedrebbe uno scorcio della sua Catania, ormai praticamente deserta: sentirebbe una macchina (lontana) ogni tanto, non vedrebbe nessun passante al di fuori dei pochi che portano a passeggio un cagnolino, scruterebbe, pensoso, un cielo nuvoloso e triste. I suoi familiari (rimasti in pochi) passerebbero dalla televisione, al tablet, allo spuntino fatto tanto per fare qualcosa, cercando di trascorrere il tempo come si può; il suo cane sonnecchierebbe respirando rumorosamente (se non proprio russando), tra una coccola e un'altra. Rimarrebbe - come tutti - nell'attesa di conoscere l'ultimo decreto sulle attività produttive per fare una previsione sull'andamento dei suoi loschi affari, o quanto meno per stimare la percentuale di aziende che non potranno più pagargli il pizzo. E rifletterebbe - senza farne parola con nessuno - sul fatto che il suo lutto è avvenuto immediatamente prima delle limitazioni profilattiche e penitenziarie che, come una medicina piena di effetti collaterali, lo costringerebbero a sentire più forte il peso della sua perdita. Certo quell'uomo rude ed apparentemente insensibile - in questa che è solo un'ipotesi scolastica - proverebbe un sentimento di malinconia, scoprendosi - come di rado gli è accaduto - vulnerabile come un boss non può permettersi di essere, e tanto meno di apparire. Certo, queste tristi riflessioni non gli impedirebbero di comportarsi da quel che è: subito, con il carisma che è innato in lui, darebbe forza e coraggio a tutti quelli che lo circondano, ricordandogli che - nonostante tutte le scemenze che si sentono in un momento in cui chi la spara più grossa ottiene la maggiore visibilità mediatica - siamo noi gli artefici del nostro destino, soprattutto contro questo virus temibile. Così come il Don si rivolge soltanto a persone competenti, quando deve assoldare un eliminatore, o costituire una società estera, o riciclare capitali, occorre avere fiducia in chi - a differenza di noi comuni mortali - si occupa di epidemie. Restiamo a casa il più possibile - direbbe quell'uomo ieratico e pragmatico - e non rompiamo le palle: perché l'epidemia finirà più presto se smettiamo di cercare, in un inutile dimostrazione di stupidità, farla in barba alle regole sanitarie. E il Don - infine - manderebbe un asettico ma affettuoso abbraccio a tutti noi, picciotti e picciotte.
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- 12/01/2021 at 13:38
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